Nell’uso delle paste polimeriche ci si avvale di una tecnica che permette di ottenere bellissime sfumature, parliamo della skinner blend.
Quando Judith Skinner introdusse questa nuova tecnica fu una vera e propria rivoluzione nel campo delle paste polimeriche: riuscire a fondere i colori tra di loro, creando sfumature graduali, offriva nuovi e molteplici orizzonti. La tecnica, infatti, prevede la creazione di sfumature attraverso l’accostamento di sfoglie di colore diverso tagliate generalmente a trapezio o triangolo passate più e più volte nella macchina della pasta.
Si tratta di un procedimento che richiede pazienza, ma seguendo dei semplici passi è impossibile non ottenere un buon risultato. Per ottenere l’effetto sfumatura avrete bisogno di due colori di pasta diversi; un accorgimento importante è di non usare poca pasta poiché la lavorazione risulterebbe più difficile. Ammorbidite la pasta, fatene una sfoglia di entrambi i colori e ritagliatene due quadrati uguali dai quali ricaverete due triangoli. Uniteli per formarne un terzo quadrato bicolore.
A questo punto ripiegatelo su se stesso e passatelo attraverso la macchina della pasta fino a che avrete ottenuto una sfumatura omogenea. La tecnica skinner blend si può ottenere anche senza l’uso della macchina per la pasta; al suo posto potete utilizzare un mattarello acrilico. La lavorazione sarà più lunga ma il risultato sarà lo stesso.
Nel tempo sono state introdotte nuove varianti, come quella di Cindy Lietz. La sua tecnica, Teardrop Blend, prevede di formare delle palline di colori diversi e di allungarne una parte fino a formare una sorta di goccia. A questo punto si accostano i vari colori in modo alterno in base alla forma, come nella foto, e si procede facendo una sfoglia con l’aiuto di un mattarello acrilico fino ad ottenere una sfoglia omogenea.
Con questa fantastica tecnica è possibile creare bellissime decorazioni o ancora utilizzarla per la tecnica millefiori, con la quale dare origine a bellissime canes a forma di fiori oppure per ricreare cibo in miniatura, come ad esempio quello giapponese. Insomma, l’unico limite è la fantasia.