Indice
In questa guida spieghiamo come leggere gli schemi all’uncinetto.
Quando si inizia un lavoro all’uncinetto, solitamente la prima cosa che si fa è cercare lo schema dell’oggetto che ci piacerebbe realizzare. Ma cos’è in realtà uno schema? Si tratta appunto di un modello stilizzato, più precisamente un disegno, in cui i passaggi sono rappresentati sotto forma di segni grafici. Innanzitutto, è opportuno specificare che esistono due tipi di schemi: quello per il filet, o uncinetto a rete, e quello per il crochet.
Il procedimento cambia ma la base rimane uguale per entrambi, poiché si inizia sempre con una serie di catenelle.
Il filet
Per quanto riguarda il filet, lo schema si presenta come una griglia formata da quadrati vuoti e pieni che riproducono un disegno. Il quadratino “vuoto” prevede l’esecuzione di 1 punto alto-2 catenelle-1 punto alto; quello “pieno”,invece, è generalmente contrassegnato con un punto o con una X e corrisponde alla realizzazione di tre punti alti.
Lo schema viene letto orizzontalmente da destra verso sinistra, una volta arrivati all’ultimo quadratino si gira il lavoro e si prosegue in questo modo: se la prima casellina del giro successivo è “vuota”, occorre effettuare 5 catenelle e 1 punto alto; se invece la casellina è “piena”, è necessario realizzare 3 catenelle e 3 punti alti.
Seguendo queste semplici regole, a fine lavoro, il disegno corrisponderà perfettamente a quello riportato sullo schema.
Il crochet
Il secondo tipo di schema è quello per il crochet, che in genere, ma non sempre, si effettua “in tondo” ed è molto più articolato rispetto al filet.
L’inizio del lavoro parte sempre con una serie di catenelle, indicate con dei segni ovali, dopo si chiude in cerchio effettuando un punto bassissimo, rappresentato con un puntino nero.
Una volta chiuso il lavoro, si procede realizzando dei punti bassi, contrassegnati con una X , oppure dei punti alti, indicati graficamente con delle aste verticali (es: | ). Per quest’ultimo simbolo esistono diverse varianti suggerite dalla presenta delle lineette posizionate verticalmente sull’asse: a seconda del numero dei tagli il punto alto può essere doppio, triplo, quadruplo e così via.
Simboli più ricorrenti
In quasi tutti gli schemi capita di trovare tante aste ( | ) che convergono ad un solo vertice: questo simbolo avverte che i punti alti saranno chiusi insieme in un unico punto.
Se invece due o più punti alti hanno lo stesso origine, significa che saranno effettuati in un unico punto ma saranno chiusi separatamente.
Se invece due o più punti alti hanno lo stesso origine e si concludono in un unico vertice, significa che saranno effettuati in un unico punto e saranno successivamente chiusi insieme.
Il pippiolino invece è identificabile da un arco di 3 ovali con al centro un punto nero: significa che da quel punto partiranno 3 catenelle che si chiuderanno con una maglia bassissima sempre nello stesso punto di partenza.
Le abbreviazioni
Gli schemi, però, non esistono solo sotto forma di disegno grafico, ma anche come testi descrittivi, i quali contengono molti termini tecnici. Per questo motivo, prima di lanciarvi in faticose imprese, vi mostro quali sono i termini principali da conoscere:
Le seguenti abbreviazioni sono riferite alla lingua italiana e variano da lingua a lingua.
ALT punto alto
ALTS punto altissimo
AUM aumentare
AVV avviare
BS punto basso
BSS punto bassissimo
CAT catenella
CM centimetri
COL colore
CONT continuare
CONTEMP contemporaneamente
DIM ALT diminuzione punto alt
DIM BS diminuzione punto basso
DIM diminuzione/diminuire
DX o DES destra/o
G giro
GETT gettata (ovvero, filo sull’uncinetto)
INS o ASS insieme o assieme
LAV lavorare
M maglia
MA maglia alta
MMA mezza maglia alta
MB maglia bassa
MMB mezza maglia alta
N numero
PAL punto alto
PBS punto basso
PIP pippiolino
PREC precedente
QD punto alto quadruplo
QT punto alto quintuplo riga/righe
RAPP rapporto
REST restante
RIMAN rimanente/i
RIP ripetere
SALT saltare
SEG seguente
SEMPL semplice
SEPARAT separatamente
SOTT sottostante
SP spazio
SUCC successivo
SUDD suddividere
SX o SIN sinistra
TERM terminare
TOT totale
TR punto alto triplo
ULT ultima/e/o/i
UNC uncinetto
V volta
VENT ventaglio
VOL volante
VOLT voltare
Molte volte nel testo sono presenti degli asterischi, i quali servono ad avvisare che la parte di descrizione interposta tra i due asterischi dovrà essere ripetuta tante volte quanto riportato sul testo.
I punti principali
Ultima ma non meno importante, è la conoscenza dei punti principali.
Catenella: qualcuno la chiama ancora “maglia in aria” in quanto la si esegue dal basso verso l’alto ed è la base di ogni lavoro. Bisogna far passare il filo che si trova sull’indice della mano all’interno dell’asola, estraendo così una nuova maglia. Per sapere quanti punti occorrono per un lavoro è sufficiente eseguire una catenella della lunghezza desiderata. Più sicuro è fare un campioncino del punto scelto su una catenella di 12-15 punti.
Punto bassissimo: si infila l’uncinetto nel punto del giro precedente mantenendo sempre il filo sull’uncinetto, si estrae e si infila subito nell’asola; solitamente si usa per chiudere il lavoro oppure per la rifinitura finale dei contorni.
Punto basso: stesso procedimento del punto bassissimo, con la differenza che, prima di chiudere il lavoro, si riprende una seconda volta il filo chiudendo insieme i due punti.
Punto alto: per prima cosa mettiamo il filo sull’uncinetto, lo infiliamo nel punto del giro precedente e riprendiamo di nuovo il filo sull’uncinetto. Per la chiusura bisogna far passare il filo nelle prime due asole, poi riprendere di nuovo il filo e chiudere le ultime due rimaste.
Punto alto doppio (o punto altissimo): avvolgere due volte il filo attorno all’uncinetto, infilarlo nel punto del giro precedente ed estrarre il filo. Se avrete eseguito in maniera corretta noterete che sull’uncinetto ci saranno 4 asole. Per chiudere il punto si getta nuovamente il filo sull’uncinetto e lo si infila nelle prime due asole, e così via anche per le altre, chiudendole sempre a coppie da due.
Una volta imparate queste piccole regole, sarete in grado di realizzare qualsiasi cosa, ma avendo sempre presente che nel lavoro a maglia ci vuole passione ma soprattutto tanta pazienza.