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In questa guida spieghiamo come lavare e conservare i ricami.
Come lavare il ricamo
Nonostante conserviate il vostro lavoro con attenzione e vi laviate sempre le mani prima di lavorare, potrà essere necessario dare una rinfrescata al ricamo finito. Anche un vecchio cimelio di famiglia o un ricamo di seconda mano che avete scovato in qualche negozietto di beneficienza potrebbero aver bisogno di essere lavati.
La maggior parte dei moderni filati da ricamo non stingono, ma i filati di una volta potrebbero perdere il colore; i filati tinti a mano si scoloriranno di sicuro. I colori più a rischio sono i colori scuri e tutte le tonalità del rosso. Se avete dei dubbi, fate una prova prima di immergere in acqua tutto il lavoro. Potete immergere alcuni fili usati per il ricamo in acqua calda per qualche minuto o tamponare il ricamo (preferibilmente dal retro del lavoro) con un batuffolo di cotone idrofilo umido. Se il colore stinge o se il batuffolo si macchia, dovrete lavare il vostro lavoro a secco.
Se il vostro lavoro è macchiato di vino, inchiostro, grasso o ruggine, potete provare a usare uno dei molti prodotti in commercio specifici per queste macchie prima di ricorrere al lavaggio in tintoria; seguite sempre le istruzioni riportate sulle confezioni dei prodotti.
I ricami dovrebbero essere lavati solo a mano e in acqua tiepida. Usate un sapone in scaglie o un detersivo liquido per capi delicati. Rimuovete lo sporco tamponando e premendo leggermente; non sfregate mai la parte ricamata. Risciacquate diverse volte in acqua fredda e poi arrotolate il ricamo in un asciugamano pulito per rimuovere l’eccesso d’acqua. Srotolate e rimettete in forma il vostro lavoro.
Stendete un altro asciugamano pulito (asciutto) su una superficie di lavoro o su uno stendibiancheria e adagiatevi il vostro lavoro in modo che l’umidità evapori in maniera uniforme dalla superficie del ricamo. Non asciugate con calore diretto né alla luce diretta del sole.
Se il vostro lavoro si è deformato e temete che asciugandosi non tornerà in forma, stendetelo su un foglio di polistirolo (o un foglio di un materiale altrettanto morbido) e bloccatelo utilizzando degli spilli in acciaio antiruggine da inserire a distanza molto ravvicinata lungo tutto il bordo. Lasciate il lavoro steso fino a quando sarà completamente asciutto.
Come stirare il ricamo
II ricamo va stirato sempre dal retro, appoggiandolo su una superficie imbottita pulita e di solito mettendo un panno pulito tra il ferro e il retro del ricamo. Questo procedimento evita che i punti si appiattiscano e perdano il loro spessore. Controllate sempre che la temperatura del ferro sia quella giusta per il tessuto da stirare. Se non state usando un ferro a vapore, inumidite il panno per riuscire a eliminare le pieghe più ostinate.
La stiratura aiuta a lisciare il tessuto che è stato lavorato con un telaio. Tenete il ferro sopra il ricamo e passate e ripassate fino a quando il tessuto si sarà inumidito uniformemente; poi rimettete la stoffa in forma con delicatezza, eliminando le gobbe lasciate dal telaio. Sempre dal retro del ricamo, senza usare il panno in modo che riusciate a vedere quello che fate, stirate appoggiando e sollevando velocemente il ferro in modo delicato. Non stirate passando il ferro da un parte all’altra del tessuto umido. Fate raffreddare il tessuto lasciandolo steso.
Come montare il ricamo
Anche se non avete intenzione di farlo da voi, sappiate che montare un lavoro finito è piuttosto facile. Realizzate un telaio ricavandolo da un foglio di compensato sottile o da un foglio di polistirolo odi cartone per passepartout.
Il cartone usato per la conservazione è un valido materiale alternativo non acido. I fogli di compensato andranno segati e questa operazione può essere fatta dal rivenditore. Se usate il comune cartone o il polistirolo avrete bisogno di un taglierino affilato (quelli senza punta, in effetti, sono più pericolosi), oltre a un righello di metallo e a un tappetino per tagliare Tenete sempre le dita dietro il bordo da tagliare.
Spesso si preferisce montare il lavoro utilizzando dell’imbottitura di cotone. Tagliate l’imbottitura della stessa misura del telaio. Se usate il compensato, monterete il tessuto contro la parte non rifinita del materiale.
Stendete il ricamo poggiando il diritto sulla superficie di lavoro Mettete il telaio sopra il ricamo, inserendo fra ricamo e telaio l’imbottitura. Ripiegate il tessuto e fissatelo con degli spilli al bordo de telaio. Rigirate e controllate di aver posizionato il lavoro corretta mente (potreste aver bisogno di spostare qualche spillo). Assicuratevi che i bordi del telaio siano allineati con la trama del tessuto.
Se il telaio è stato realizzato con il compensato non si potranno usare gli spilli. Per posizionare il ricamo potete usare il nastro adesivo. Se non avete intenzione di cucire sul retro i lembi ripiegati del tessuto, piegate bene gli angoli, tendete il tessuto e fissate con il nastro adesivo la piega intorno al telaio. Tenete conto che il nastro adesivo tende a rovinarsi e a lasciare tracce di colla; non deve mai essere usato sul ricamo o vicino all’area ricamata.
Piegate accuratamente gli angoli del tessuto e Iniziate a cucire I lembi opposti, ripiegati sul retro del lavoro. Usate un filo resistente e cucite a punto spina gigante da parte a parte per evitare di fare tensione su un punto particolare della stoffa. Tirate bene il filo, in modo da tendere la superficie del ricamo senza deformare il ricamo. Ripetete l’operazione con gli alti due lembi opposti.
Manutenzione
Come per qualsiasi altra fibra tessile, i nemici principali di un ricamo sono lo sporco, l’umidità e i parassiti. Se il lavoro è esposto senza vetro, dovrete spolverarlo spesso. La polvere si forma facilmente e assorbe l’umidità, che può generare la muffa. La cosa migliore è utilizzare, con la dovuta cautela, l’aspirapolvere, impiegando per questo scopo l’accessorio adatto a spolverare.
Coprite la parte finale del beccuccio con una calza di nylon e aspirate avvicinando il beccuccio al ricamo, senza toccarlo. I punti più delicati del ricamo possono essere spazzolati con un pennello da pittore morbido e pulito.
Se il ricamo non è esposto o utilizzato, ma è conservato in un luogo chiuso, controllatelo regolarmente per vedere se si sono formate le tarme. Sbattetelo e ripiegatelo in un altro modo; questo eviterà il formarsi di pieghe permanenti.
Se il lavoro verrà conservato in un luogo chiuso per un periodo molto lungo, dovrete avere l’accortezza di metterlo via pulito, non inamidato, imballato con carta velina e arrotolato con un altro foglio di carta velina bianca non acida. Non conservate i tessuti in ambienti poco ventilati e umidi come soffitte, cantine, credenze poco usate o cassapanche