Indice
L’arte del punto croce risale almeno al VI o VII secolo d.C., quando era usato per decorare la biancheria da casa con motivi floreali o geometrici, lavorati semplicemente con filati neri o rossi. Gli abiti folcloristici, in particolare quelli dell’Europa settentrionale e dell’Europa dell’Est, sono spesso decorati con motivi tradizionali simili; i lavori a punto Assisi risalenti al Medioevo e i blackwork di epoca Tudor non erano altro che meravigliose e intricate elaborazioni della stessa tecnica. Successivamente arrivarono i più noti sampler (o imparaticci); realizzati con diversi colori e che avevano diversi scopi: lasciare testimonianza di disegni per ovviare all’assenza di libri che raccogliessero i motivi decorativi a punto croce; insegnare ai bambini a ricamare e, infine, mostrare l’abilità con l’ago delle giovani ricamatrici.
Aghi e tessuti
Gli aghi sono prodotti in vari spessori a seconda dell’uso a cui sono destinati. La tabella seguente rappresenta una guida generale alla scelta dell’ago più giusto per ricamare a punto croce su tela Aida o su tele evenweave (tele a tessitura regolare). Più alto è il numero riportato, più sottile sarà l’ago. Le dimensioni possono variare leggermente a seconda delle diverse case produttrici.
Accessori
Per ricamare a punto croce non servono molti attrezzi. Potrete, invece, dedicarvi a collezionare i meravigliosi filati disponibili.
A Aghi
B Tessuti
C Filati (incluso il filo per imbastire)
D Forbici da sarto
E Forbici da ricamo
F Ditale
G Punteruolo per ricamo: un piccolo punteruolo di metallo o legno utile per distendere e raddrizzare i fili mentre si ricama (si può usare anche un grosso ago passanastro dalla punta arrotondata)
H Nastro adesivo protettivo e nastro biadesivo
I Matita per marcare
J Matita per sarti
K Carta carbone per ricalcare i disegni
L Carta millimetrata per fare lo schema dei disegni
M Lampada con lampadina a luce diurna
N Lente di ingrandimento
Lavorare con il telaio
Aghi
Aghi da ricamo (Aghi Crewel). Appuntiti come gli aghi da cucito Sharps, sono più lunghi e hanno la cruna allungata come gli aghi da lana.
Aghi da lana con punta (Aghi Chenille). A punta acuminata e con cruna allungata, ma più grossi degli aghi da ricamo Crewel, sono ideali per ricamare su tessuti a trama più grossa.
Aghi Straw per modista. Sono aghi lunghi, con crune tonde e punte acuminate, il fusto ha lo stesso diametro della cruna.
Ago passanastro. Grossi aghi dalla punta arrotondata, a volte piatti, con cruna molto grossa, utilizzati per far passare cordoncini o nastri attraverso occhielli o per infilare l’elastico ai pantaloni.
La maggior parte degli aghi è placcata in nickel, ma la qualità può differire di molto. A volte, se lasciati infilati nella stoffa, possono scolorire e possono lasciare macchie sul vostro lavoro. Vi consigliamo di mettere via gli aghi quando non li utilizzate. Gli aghi placcati in oro o platino non scoloriscono e non arrugginiscono, sono però ovviamente molto più costosi.
Alcune ricamatrici conservano gli aghi infilzandoli in un cuscinetto puntaspilli riempito di sabbia, che funge anche da abrasivo per la pulizia degli aghi stessi.
Filati
Per ricamare a punto croce potete utilizzare la maggior parte dei filati disponibili per il ricamo tradizionale. I filati vengono venduti in diverse forme: gomitoli, spolette e matasse di varie dimensioni.
Filato di cotone o Cotone Mouliné. Spesso chiamato anche “seta da ricamo”, è il filato più utilizzato per il ricamo a punto croce. Le matassine di cotone Mouliné sono composte da sei fili separabili.
Cotone Perlé. Filato ritorto a due capi non separabili che presenta una lucentezza effetto “perlato”. A differenza del cotone Mouliné non si può dividere. È disponibile, comunque, in varie grossezze.
Cotone lanato. Filato di cotone ritorto non mercerizzato composto da cinque capi non separabili (come il cotone Perle). Si tratta di un filato molto morbido grazie alla lavorazione a cui viene sottoposto, che lo rende semplice da lavorare. Scelto di preferenza dai bambini che imparano il punto croce. Ha un effetto opaco e i suoi colori tenui ben si adattano a lavori più tradizionali come i sampler.
Filato di rayon o Mouliné Satin. Filato molto lucido composto da sei fili separabili.
Rayon ritorto a Z. Si tratta di un filato di rayon lucido composto da quattro capi ritorti in senso orario.
Filati metallizzati. In commercio se ne trova un’ampia gamma. Sono leggermente abrasivi e tendono a sfilacciarsi alla fine del filo.
È necessario utilizzare un ago a cruna larga che, creando un foro più grosso nel tessuto, riduce l’attrito tra filo e tessuto facendo scivolare più agevolmente il filo tra le fibre del tessuto stesso. Per questo motivo è meglio utilizzare gugliate (lunghezze di filo) corte.
Filati effetto variegato o mélange. Si trovano in commercio in diverse combinazioni di colori o in un unico colore che cambia sfumatura a intervalli regolari per tutta la lunghezza del filo.
Filati tinti a mano. Filati tinti a mano utilizzando uno o più colori, meglio se con colori che non sbiadiscono alla luce e che non stingono.
Scegliete sempre i filati alla luce naturale del sole, perché la luce artificiale intensifica alcuni colori e ne attenua altri. Il tipo di fibra che scegliete è importante ai fini della consistenza e della finitura che volete dare al vostro ricamo, per cui tenete sempre presente l’utilizzo finale del vostro lavoro.
Potete acquistare le cartelle colore che contengono anche campioni dei filati dei maggiori produttori quali DMC, Coats Anchor, Madeira e Kreinik. Potete ordinarli anche on-line presso i fornitori di articoli e accessori per il cucito.
Tessuti e conta dei fili
Questo tessuto a trama quadrettata è il preferi o dalle principianti per la trama regolare e i fori ben visibi i Ha una finitura inamidata che facilita i lavori eseguiti senza l’ausilio del telaio. Le parti di tela che non vengono ricamate hanno una trama diversa rispetto alle tele evenweave.
Se il disegno contiene punti frazionati dovrete fare un ulteriore foro fra quelli già esistenti, infilando l’ago nella parte di tela più rigida della trama quadrettata.
Aida 24-32. Tela Aida a trama rada usata soprattutto dai bambini.
Aida 44. Molte ricamatrici preferiscono lavorare su questa tela quando la tela Aida 55 diventa troppo impegnativa per la vista.
Aida 55. Molto facile da ricamare, è la tela più usata in assoluto per realizzare i motivi decorativi più comuni e diffusi.
Aida 64. Rispetto alla tela Aida 55, su questa tela si riescono a ricamare meglio i dettagli.
Aida 72. Si tratta di una tela adatta a ricami ricchi di dettagli. Provate a ricamare un piccolo disegno prima di cimentarvi con progetti più grandi perché potreste trovare troppo complicato contare i fitti quadretti.
Aida 88. Anche questa è una tela Aida adatta a lavori molto fini e ricchi di particolari. Tradizionalmente viene utilizzata per ricami a punto Hardanger (detto anche punto norvegese) e per piccoli progetti quali copriteiere, fermacarte e sottobicchieri.
Le tele evenweave sono tessuti naturali o sintetici che hanno lo stesso numero di fili per centimetro, sia verticalmente che orizzontalmente. Ciò mantiene i punti ricamati a punto croce allineati e uniformi. Di solito si tratta di tele di lino (come la tela Belfast 13 fili o la tela Cashel 12 fili) odi meno costose tele di cotone (come la tela Linda 9 fili o la tela Hardan-ger 11 fili).
I fili delle tele evenweave sono di solito di grossezza uniforme, anche se le tele in lino possono avere una trama più irregolare. Il punto croce si ricama ogni due fili, quindi a fori alternati.
II numero che accompagna il tessuto indica il numero di fili presenti in un cm2; così, ad esempio, in un lino 11 fili conterete 11 fili in 1 cm in verticale e 11 fili in 1 cm in orizzontale. Più alto è ìl numero di fili presente in un cm2, più fitto e fine sarà il tessuto e più piccoli saranno i punti ricamati.
La tela Aida e le tele evenweave sono intercambiabili. La maggior parte dei ricami a punto croce è eseguita su tessuti a 11-10 fili per cm, corrispondenti a una tela Aida 55.
Entrambi i tessuti vengono prodotti in una gran varietà di altezze e in strette fasce con bordi prerifiniti adatte a confezionare segnalibri, fasce decorative per torte, ferma tende e altri oggetti. Le fasce sono alte da 3 a 8 cm.
Potete ricamare a punto croce con lana da tappezzeria o filato di cotone anche su canovacci di lino o cotone. Il canovaccio è un tessuto rigido, grazie alla finitura inamidata che lo rende una buona base su cui lavorare. In commercio esistono canovacci a filato semplice e a due filati. Il canovaccio a filato semplice ha una struttura a una maglia, mentre quello chiamato “Penelope” presenta una struttura a due fili o doppia maglia in quanto il foro è formato dall’incontro di due fili orizzontali con due fili verticali. I canovacci esistono in varie misure, che vanno da 26 a 80 fori ogni 10 cm e sono compatibili con tutti gli schemi per il punto croce (ricamando su canovaccio contate i fori e non i fili).
La tela Penelope, come le tele evenweave, semplifica i lavori che prevedono punti frazionati. I fili della trama e dell’ordito sono doppi imo da poter essere lavorati in coppia o divisi. In caso di punti frazionati, dividete i fili con uno spesso ago da tappezzeria e poi utilizzateli singolarmente.
I canovacci in plastica si trovano in commercio in fogli o sotto forma di dischi. Si ricamano di solito utilizzando lana per lavori a maglia a due o quattro fili su griglie da 20, 28,40 o 64 fori. Essendo rigidi, possono essere pre-tagliati per confezionare scatole, tovagliette, decorazioni natalizie, cornici per foto e portachiavi.
Calcolare le quantità
Leggere gli schemi
I libri con motivi decorativi a punto croce si diffusero in Europa e in America durante il XVII secolo. All’inizio, i disegni a punto croce erano tracciati con semplici quadratini neri o puntini, senza alcuna legenda dei colori. Attualmente, invece, esiste una gran varietà di schemi su base quadrettata, da quelli che rappresentano i colori con dei simboli, a quelli stampati con tutti i colori da utilizzare.
Sotto potete vedere un motivo decorativo molto semplice a forma di cuore. Nello schema, ogni quadratino rappresenta due fili di tela evenweave o un quadretto di tela Aida, e ogni punto occupa un quadratino.
Misure del disegno: 17 quadratini in larghezza x 16 quadratini in altezza.
Segnate sempre il centro di ogni Iato dello schema con una freccina. Anche in questo modo potrebbe comunque essere difficile mantenere la vostra posizione in un grosso schema. Per aiutarvi, dividete lo schema in una griglia con sezioni di dimensioni ridotte e marcatele con un pennarello.
I piccoli simboli che si trovano in un angolo dei quadratini rappresentano un quarto di punto o tre quarti di punto. Questi punti possono essere combinati anche nello stesso quadratino. In questo caso, lo schema mostrerà un quadratino diviso da una diagonale. Il mezzo punto è in genere usato per sfumare o schiarire un colore.
Tracciare un disegno
Imparare a tracciare il proprio disegno aumenterà considerevolmente le vostre possibilità di realizzare progetti più appassionanti con il punto croce. La scelta dei soggetti è infinita e con la pratica svilupperete la capacità di visualizzare un progetto finito. La carta millimetrata è fondamentale. Se non ne avete a disposizione, potete fotocopiare le griglie delle pagine successive o scaricare da siti di cucito on-line fogli di carta millimetrata di varie quadrettature.
La grandezza del vostro disegno è determinata dal numero dei punti che contate dall’alto al basso e da destra a sinistra; non dimenticate di includere nei vostri calcoli i punti dello sfondo del disegno. Iniziate a disegnare il numero di quadratini richiesto dal vostro progetto. Per un disegno di 30 cm dovrete prevedere 165 punti su tela Aida 55. Saranno necessari meno punti (132) su tela Aida 44 e molti più punti (261) su tela Aida 72.
Ricordatevi che le tele evenweave si lavorano a due fili, quindi dividete il numero dei fili della tela evenweave per due prima di iniziare a calcolare il numero dei punti richiesti.
Potete in alternativa colorare il vostro schema o, se lo realizzate in bianco e nero, creare una legenda per i colori con un sistema di simboli.