Come Colorare la Pasta Polimerica

Chi lavora con le paste polimeriche sa di certo che ne esistono di svariati colori.

Le case produttrici offrono una vasta scelta di nuance, dalle più tenue alle più vivace, che l’artista può scegliere in base alle proprie esigenze e gusti.
Tuttavia se il colore desiderato non si trova in commercio esiste la possibilità di creare nuovi colori ricorrendo all’uso dei materiali da inclusione.
Colori acrilici e gessetti sono i prodotti più conosciuti e di facile reperibilità utilizzati per dare un nuovo volto e maggior carattere alle nostre creazioni.

In commercio esistono anche materiali più inconsueti come i colori a base di acetone come i “Bubble Paint” prodotti dalla Artis Decor. Questi colori vengono usati per dare particolari effetti e lucentezza alle paste polimeriche. Vanno applicati con un pennellino sul oggetto già cotto e lasciati asciugare per qualche minuto; dopodiché, con un batuffolo di cotone imbevuto con del normale solvente per unghie, si toglie il prodotto in eccesso.
La stessa tecnica la si usa con il bitume, un composto oleoso derivante dalla miscela di idrocarburi naturali o residuati risultati dalla raffinazione del greggio. La miscela mescolata, a sua volta, con argilla, acquaragia e standolio permette di ottenere il Bitume di Giudea (o Asfalto Siriano).
Il Bitume di Giudea viene utilizzato per creare il conosciutissimo effetto antichizzato, chiamato popolarmente anche effetto Thun – dal noto marchio i cui prodotti sono appunto caratterizzati da questo tipo di colorazione – .

Questo prodotto viene applicato sull’oggetto già cotto e successivamente tolto con un panno che non lascia residui, ad esempio quello in microfibra. Questo effetto può essere ricreato anche con l’uso di pigmenti studiati apposta per le paste polimeriche, come per esempio quelli prodotti da Staedtler nella sua linea Fimo Accessoires. Si presentano in versione bronzo, dorato e argento. In questo caso le polveri vanno applicate prima della cottura e fissate poi con l’apposito lucido; trattandosi di un prodotto in polvere, con il tempo potrebbe staccarsi e lasciare aloni poco piacevoli sulle creazioni. Tuttavia è possibile creare sfumature anche con altri materiali come il gesso o le terre naturali.

Non meno importanti sono i colori acrilici che possono essere usati sia sul prodotto cotto e sia su quello da cuocere. L’unica particolarità di questi colori sta nello scurirsi leggermente se vengono applicati sul prodotto da cuocere.
Una tecnica di sfumatura ben nota è la cosiddetta skinner blend, introdotta da Judith Skinner. L’unico strumento da utilizzare è una comunissima macchina per stendere la pasta o, se preferite, un mattarello in acrilico. Questa speciale lavorazione permette di creare delle sfumature di colore partendo da sfoglie sottili di pasta polimerica. Queste ultime vengono tagliate a sezioni ben precise e poi passate più e più volte attraverso la macchina della pasta, permettendo alle sfoglie di amalgamarsi e fondersi creando gradazioni di colore davvero sorprendenti.

Vediamo ora un esempio più pratico. Per ottenere effetti realistici nella realizzazione di cibi in scala 1:12, a cui mi dedico personalmente, è necessario l’uso di polveri che, applicate prima della cottura, danno a miniature di pane brioche e torte un effetto molto realistico da far sembrare l’oggetto quasi vero.
I colori devono ovviamente rispecchiare quelli naturali come il giallo ed il mattone che danno
l’effetto della cottura in forno.

Ora non vi resta che sperimentare e, visto che nella vita non si finisce mai di imparare, magari sarete gli scopritori di nuove e interessanti tecniche.