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In questa guida spieghiamo quali attrezzature e quali materiali servono per il macramè.
Le origini di questa tecnica si perdono nel tempo ed è per questo che veniva realizzata, e tutt’ora è così, impiegando i materiali più diversi.
Attrezzatura e Materiali Necessari
Il materiale di base del macramè, è ovviamente il filo. Termine qui usato un po’ impropriamente visto che i materiali che si possono utilizzare sono diversi, dalle fibre naturali a quelle sintetiche fino all’utilizzo dei vari tipi di metallo. Le caratteristiche principali del filato impiegato devono essere comunque la robustezza e la malleabilità.
Nei loro colori naturali o tinti, i filati come canapa, lino e cotone sono stati i primi ad essere impiegati nel macramè.
Con l’avvento delle fibre sintetiche ed artificiali nei primi anni del ‘900, sono stati messi in commercio numerosi tipi di fibre e filati con caratteristiche proprie e alcuni di questi sono particolarmente adatti per essere usati in bigiotteria e nel macramè.
-Filo di canapa
Risulta essere un filato robusto e resistente ricavato dal fusto della pianta Cannabis sativa. Venne utilizzato fin dall’antichità per realizzare le vele delle navi, legare fascine, per il governo delle imbarcazioni e nella trazione animale, tende militari e ancora oggi per realizzare calzature, capi di abbigliamento e biancheria per la casa. Ripara dai raggi UVA e tiene fresco d’estate e caldo d’inverno.
-Filo di lino
Risulta essere una fibra ricavata dalla parte interna della corteccia della pianta Linum usitatissimum. Le fibre hanno un colore naturale che va dal giallo paglierino al grigio argento ed ha una caratteristica lucentezza. È una delle fibre più resistenti all’usura ed ha un’alta conduttività termica. Il lino, come la canapa, viene da sempre usato per realizzare abiti e biancheria.
-Filo di cotone
Viene ottenuto con la filatura delle fibre ricavate dalla peluria che ricopre i semi di una pianta del genere Gossipyum. Composto per il 95% da cellulosa, il cotone è leggero, morbido e assorbente. Poco elastico, non si usura ma si strappa ed è meno robusto del lino e della canapa.
-Filo di seta
Risulta essere una fibra proteica ricavata dal bozzolo dei bachi da seta (insetti della famiglia dei Lepidotteri): resistente, tenace ed elastico è noto per essere la materia prima di tessuti leggeri e lucenti. Considerata la fibra tessile più bella e pregiata, è altamente assorbente e quindi si tinge con facilità.
Risulta essere sempre sorprendente vedere come, uno stesso nodo, realizzato con filati di tipo e/o dimensione differente, cambi completamente quasi a sembrare un nodo diverso!
Non ci sono quindi regole prestabilite sul tipo di materiale da utilizzare, né sulla forma e sulla dimensione del loro diametro. Dipende semplicemente dal risultato finale che si vuole ottenere, e la sperimentazione porta sempre a risultati inaspettati.
Un consiglio per chi si cimenta per la prima volta in questa tecnica, è quello di non iniziare con fili troppo sottili o con una “struttura” troppo complicata. Filati da 1 mm. in fibra naturale o sintetica sono perfetti per iniziare. Una volta appresi i nodi di base, allora ci si può buttare nella scelta di filati e materiali più “complicati” e dal diametro più sottile.
Oltre ai fili, nella lavorazione del macramè possono essere inseriti materiali di diversa forma e natura per impreziosire il lavoro o per realizzare qualcosa di originale e unico.
In questa fase, la creatività ha libero sfogo. Dalle perline di vetro, legno e metallo, ad inserti di conchiglie, sassi, rami, ceramiche, cristalli, pietre dure, e tutto ciò che la fantasia vi suggerisce. Con un po’ di abilità ed ingegno, tutto può essere “incastonato” nel macramè permettendoci così di realizzare lavori davvero particolari e originali.
Nella scelta dei materiali da incastonare nel lavoro, ricordatevi di prestare attenzione al diametro del filato che utilizzate e di quello che intendete infilarci: sembra banale, ma succede di acquistare perle che poi non hanno un foro sufficientemente largo per essere infilate nel filo che si utilizza e quindi vanno adattate (e vi assicuro che non è un lavoro ne breve, ne piacevole!).
Una volta scelti i materiali con i quali si intende realizzare il lavoro, ci si deve procurare l’attrezzatura per lavorare che, vi assicuro, è davvero economica ed essenziale. Lo strumento principale sarà infatti costituito… dalle vostre mani!
Qualche spillo, una base di appoggio al quale fissare il vostro lavoro e pronti per iniziare.
Non c’è quindi bisogno di alcun investimento importante: in commercio ci sono cuscini e tavolette realizzate apposta per il macramè, ma si possono anche realizzare soluzioni fai da te con materiali che abbiamo a disposizione: un pezzo di gommapiuma per cuscini rivestito da una tela bianca o una tavoletta in sughero, saranno perfetti per fissare i nostri primi lavori. Se poi vi appassionerete, potrete passare ad attrezzature più “professionali” che rimangono comunque di prezzo accessibile e contenuto.
Ora andate a rovistare nel cestino da cucito o in qualche scatola del ripostiglio: procuratevi spilli, filo e un pezzo di gommapiuma.
Come Avviare un Lavoro
Per avviare il nostro primo lavoro in macramè, ci occorre
-un piano di appoggio (che può essere costituito da una tavoletta di sughero, multistrato, gomma, da un cuscino in gomma piuma, da un supporto specifico per tombolo o macramè, ecc.)
spilli
-un metro (come quello da sarta ma va benissimo anche un righello se il lavoro è di piccole
-forbice
-filo (per iniziare meglio utilizzare un filo di circa 1 mm. di diametro)
E naturalmente… le vostre mani!
Qui tratteremo l’avvio di un lavoro partendo da soli fili, ma il macramè può essere realizzato annodando i fili lasciati lunghi da una tessitura (ad esempio di un asciugamano in lino), o infilando i fili da annodare direttamente nella trama di un tessuto (se questa non è troppo fitta).
I fili utilizzati per i nodi, si distinguono in filo portanodi, filo guida, filo annodatore. È utile dare una distinzione ai fili utilizzati in modo da rendere più comprensibili i passaggi necessari alla realizzazione dei diversi nodi e alle spiegazioni dei lavori.
Seguendo le istruzioni contenute in libri o schede, potrete trovare i fili denominati con termini diversi, ma la loro funzione sarà sostanzialmente la stessa di quella illustrata nelle nostre spiegazioni.
Una volta individuati i fili, questi potranno scambiarsi di ruolo facilmente nel corso della lavorazione, come ad esempio, da filo annodatore diventare filo guida e viceversa.
I fili per essere annodati devono venire “ancorati” ad un supporto che può essere costituito da un filo (filo portanodi) o da altro materiale (ad es. un asticella di legno, un anello di metallo, ecc.). Vedremo di seguito come ancorare i nostri fili nei modi più comunemente usati anche se, a seconda del tipo di lavoro che si intende realizzare, vi sono sistemi più fantasiosi che ci permettono di ottenere dei motivi decorativi sopra il filo portanodi.
Iniziamo quindi bloccando al nostro piano di appoggio il nostro filo portanodi. Fissiamo due spilli al nostro piano di lavoro e annodiamo intorno ad essi con dei semplici nodi le due estremità del filo portanodi. È importante che questo filo sia sempre saldamente fissato al supporto e soprattutto che sia ben teso.
Una volta fissato bene il filo portanodi, che costituirà la base del nostro lavoro, tagliamo un altro filo, che costituirà un filo annodatore, di una lunghezza prestabilita (la misura del filo da ancorare dipenderà dal tipo e dalla lunghezza del lavoro che intendiamo realizzare ma in questo caso servirà solo per apprendere la tecnica). Piegate a metà il filo annodatore e fatelo passare sotto il filo portanodi.
Ora prendete i due capi del filo annodatore e passateli attraverso il cappio che si è formato al di sopra del filo portanodi nel passaggio precedente. Tirate i due capi verso il basso fino a formare un nodo sul filo portanodi.
Si procederà a fissare al filo portanodi tutti i fili annodatori nello stesso modo avvicinandoli bene l’uno all’altro facendoli scorrere sul filo portanodi.
Possiamo ancorare il filo annodatore operando gli stessi passaggi visti sopra ma, invece di far passare il filo doppiato dietro il filo portanodi, lo si appoggia sul davanti di questo; si fa passare la parte curva del filo doppiato dietro il filo portanodi, si fanno passare i due capi attraverso il cappio che si è formato e si tirano i due cappi sino a formare il nodo sul filo portanodi.
L’esecuzione dei due nodi è quasi identica ma il nodo che si forma è praticamente il retro del nodo precedente, quindi appare diverso. La scelta di uno dei due è soggettiva e dipende dal risultato estetico che si vuole ottenere.
Si procede quindi ad ancorare gli altri fili annodatori nello stesso modo ripetendo i passaggi e avvicinando i fili annodatori l’uno all’altro facendoli scorrere sul filo portanodi.
È importante che ogni nodo, compresi quelli che impareremo più avanti, sia ben stretto.
Un secondo modo è quello di aggiungere lateralmente al nodo realizzato come in precedenza, altri due nodi supplementari: uno a destra e uno a sinistra. Quindi, una volta assicurato il nostro filo portanodi nel modo sopra illustrato, prendiamo il capo di destra, lo portiamo verso l’alto e poi lo facciamo passare dietro il filo portanodi e attraverso l’asola che si è formata. Tiriamo bene il capo.
Stesso passaggio per il capo di sinistra.
Sia con il primo sistema che con il secondo, otterremo una serie di nodi con due fili pendenti ciascuno. La lavorazione verrà quindi realizzata partendo dall’alto verso il basso dove il filo portanodi costituisce la base di partenza del nostro lavoro.
Volendo invece realizzare un lavoro che si dipana al di sopra e al di sotto del filo portanodi (che può essere posizionato in orizzontale o in verticale), fisseremo ad esso i fili annodatori in modo che uno dei capi si troverà da un lato del filo portanodi e l’altro capo dall’altra parte di esso.
Una volta fissato il filo portanodi, facciamo passare il nostro filo annodatore senza doppiarlo, prendiamo il capo di destra, portiamolo verso l’alto, lo facciamo passare dietro il filo portanodi e tiriamo.
Prendiamo sempre lo stesso cappio, lo spostiamo alla sinistra del nodo appena realizzato, lo portiamo verso l’alto, lo facciamo passare attraverso il cappio che si è formato sotto il filo portanodi e tiriamo.
Procediamo nello stesso modo per tutti gli altri fili annodatori che ci servono.
In questo modo i nostri fili annodatori saranno ancorati al filo portanodi con un capo da una parte e uno dall’altra di esso. Il lavoro potrà quindi venire avviato nei due lati opposti del filo portanodi.
Una volta ancorati i fili annodatori al nostro filo portanodi, siamo pronti per iniziare a realizzare i nostri primi nodi base del macramè.
Nodo Verticale
I nodi di base di questa tecnica non sono molti, è la loro diversa combinazione che ci permetterà di creare trame differenti e fantasiose.
Iniziamo con il nodo verticale detto anche cordoncino verticale.
Prepariamo quindi un filo portanodi al quale ancorare i nostri fili, fissandolo al nostro supporto tenendo uno dei capi, per esempio quello di destra, più lungo. Ancoriamo al filo portanodi alcuni fili annodatori come abbiamo visto nella lezione precedente.
Togliamo lo spillo e sciogliamo il nodo di destra del filo portanodi.
Fissiamo la parte destra del filo portanodi direttamente sul supporto.
Questa operazione può in questo caso essere fatta fissando direttamente il filo portanodi con lo spillo perché il filo che sto utilizzando, a titolo esemplificativo, ha un diametro abbastanza grosso. Ovviamente se si utilizzano fili di diametro inferiore, è bene fissare il lavoro puntando degli spilli sui nodi formati dai fili annodatori su quello portanodi per avere un lavoro più fermo e per poter esercitare la tensione necessaria a formare bene i nodi oltre che per evitare di sfilacciarli.
Ricordate che il lavoro deve sempre essere ben bloccato e i fili di tenere ben tesi: questo ci permetterà di eseguire con più facilità il lavoro e soprattutto di realizzare dei nodi ben fatti.
È bene quindi utilizzare qualche spillo in più che in meno!
Abbiamo il capo di destra del filo portanodi libero: lo portiamo verso la parte inferiore del lavoro, e lo passiamo sotto il primo filo partendo da destra.
In questo nodo, i fili fissati al filo portanodi costituiranno i fili guida mentre il filo che abbiamo ottenuto dal prolungamento del filo portanodi, costituirà il filo annodatore, cioè quello che andrà a formare i nodi.
Portiamo ora il nostro filo annodatore dal lato inferiore del filo portanodi e facciamolo passare sotto il primo filo di destra:
Facciamo passare il filo annodatore sopra il primo filo di destra, poi di nuovo sotto di esso e attraverso l’asola che si è venuta a formare con questo passaggio e tiriamo.
Portiamo di nuovo il filo annodatore sopra il filo guida, passiamolo sotto lo stesso filo e attraverso l’asola che si è formata e tiriamo.
Abbiamo realizzato il nostro primo nodo verticale!
Ci troviamo ora col filo guida rivolto verso sinistra, pronto per ripetere i precedenti passaggi utilizzando come filo guida quello immediatamente adiacente a quello con il quale abbiamo appena realizzato il nodo.
Quindi, passiamo il filo annodatore sotto il secondo filo partendo da destra, lo passiamo al di sopra di esso, poi di nuovo sotto e attraverso l’asola che si è venuta a formare.
Tiriamo bene.
Portiamo il filo annodatore di nuovo sopra il filo guida, poi sotto di esso e attraverso l’asola che si è formata.
Tiriamo bene.
Ecco realizzato il nostro secondo nodo verticale.
Procediamo ripetendo gli stessi passaggi per tutti i fili ancorati sul filo portanodi fino all’ultimo. Una volta arrivati alla fine, se il lavoro lo richiede, torniamo indietro con lo stesso tipo di nodo.
In questo caso, abbiamo realizzato i nodi verticali partendo da destra verso sinistra. Se invece partiamo da sinistra verso destra, i passaggi saranno identici a quelli spiegati ma realizzati in modo speculare.
Ancoriamo quindi i fili sul filo portanodi lasciando il capo di sinistra più lungo.
Fissiamo bene il lavoro e iniziamo portando il filo annodatore al di sotto del filo portanodi e sotto il primo n>filo guida, lo passiamo sopra di esso, di nuovo sotto e poi attraverso l’asola che si è formata.
Tiriamo bene.
Portiamo nuovamente il filo annodatore sopra il filo guida, lo passiamo sotto di esso e attraverso l’asola che si è formata.
Tiriamo bene.
Ecco il nostro primo nodo verticale da sinistra.
Prendiamo ora nuovamente il filo annodatore e lo facciamo passare sotto il secondo filo a partire da sinistra, lo passiamo sopra di esso, poi sotto e attraverso l’asola che si è formata.
Tiriamo bene.
Prendiamo ora nuovamente il filo annodatore e lo facciamo passare sotto il secondo filo, lo passiamo sopra di esso, poi sotto e attraverso l’asola che si è formata.
Tiriamo bene.
Abbiamo formato il nostro secondo nodo verticale partendo da sinistra.
Ripetiamo tutti i precedenti passaggi fino ad esaurire tutti i fili verticali che abbiamo ancorato al filo portanodi.
Nell’esempio che vi ho mostrato, abbiamo utilizzato come filo annodatore il prolungamento del filo portanodi. Ma il filo annodatore può anche essere costituito da un altro filo. Ad esempio può essere il primo filo (da destra o da sinistra, dipende da dove intendiamo iniziare la sequenza dei nodi verticali) dei fili ancorati al filo portanodi. In questo caso, ancorando lo stesso numero di fili, ci ritroveremo una fila di nodi verticali in meno.
Oppure possiamo aggiungere il filo annodatore ancorandolo ad uno dei fili verticali senza quindi utilizzare il prolungamento dei fili portanodi.
Non vi scoraggiate se provando dovrete fare e disfare più volte ogni passaggio! E’ normale! Vedrete che ripetendo la sequenza più volte acquisirete più dimestichezza e velocità dei movimenti e non dovrete più riflettere su ogni passaggio: il lavoro diventerà più scorrevole con il tempo e riuscirete a realizzare i nodi velocemente.
Nodo a Cordoncino Orizzontale
Passiamo ora ad uno dei nodi maggiormente utilizzati in questa tecnica: il nodo cordoncino orizzontale.
Prepariamo quindi un filo portanodi sul quale ancoriamo una serie di fili come abbiamo fatto nella lezione precedente, fissiamolo al nostro supporto tenendo uno dei capi, per esempio quello di destra, più lungo.
Ancoriamo al filo portanodi alcuni fili annodatori.
Togliamo lo spillo e sciogliamo il nodo di destra del filo portanodi.
Fissiamo la parte destra del filo portanodi direttamente sul supporto.
Ricordiamo che tutto il lavoro deve sempre essere ben fermo: è bene fissare il lavoro puntando per esempio degli spilli sui nodi formati dai fili annodatori su quello portanodi per poter esercitare la tensione necessaria a formare bene i nodi oltre che per evitare di sfilacciarli.
Abbiamo il capo di destra del filo portanodi libero: lo portiamo verso la parte inferiore del lavoro, e lo passiamo sopra i fili annodatori.
In questo nodo, i fili fissati al filo portanodi costituiranno i fili annodatori mentre il filo che abbiamo ottenuto dal prolungamento del filo portanodi, costituirà il filo guida.
Facciamo passare il primo filo annodatore sopra il filo guida, poi dietro di esso e attraverso l’asola che si è venuta a formare con questo passaggio e tiriamo.Portiamo di nuovo il filo annodatore sopra il filo guida, passiamolo dietro lo stesso filo e attraverso l’asola che si è formata e tiriamo.
Abbiamo realizzato il nostro primo nodo cordoncino orizzontale!
Ci troviamo ora col filo guida rivolto verso sinistra, nella direzione corretta per la realizzazione del secondo nodo cordoncino.
Quindi, prendiamo il secondo filo annodatore a partire da destra, lo portiamo sopra il filo guida, dietro di esso, e attraverso l’asola che si è venuta a formare.
Tiriamo bene.
Portiamo il filo annodatore di nuovo sopra il filo guida, poi dietro di esso e attraverso l’asola che si è formata.
Tiriamo bene.
Ecco realizzato il nostro secondo nodo cordoncino orizzontale.
Procediamo ripetendo gli stessi passaggi per tutti i fili ancorati sul filo portanodi fino all’ultimo.
Una volta arrivati alla fine, se il lavoro lo richiede, torniamo indietro con lo stesso tipo di nodo.
In questo caso, abbiamo realizzato una serie di nodi cordoncino orizzontali partendo da destra verso sinistra.
Se invece partiamo da sinistra verso destra, i passaggi saranno identici a quelli spiegati ma realizzati in modo speculare.
Risulta essere importante che il filo guida sia sempre teso, orizzontale e ben aderente alla sequenza di nodi della riga precedente per non lasciare antiestetici spazi, a meno che il disegno che intendiamo realizzare, lo richieda.
Ancoriamo ora i fili sul filo portanodi lasciando il capo di sinistra più lungo.
Fissiamo bene il lavoro e iniziamo portando il filo guida sopra i fili portanodi, verso destra e in orizzontale.
Prendiamo il primo filo annodatore da sinistra, portiamolo sopra il filo guida, dietro di esso e poi attraverso l’asola che si è formata.
Tiriamo bene.
Portiamo nuovamente il filo annodatore sopra il filo guida, lo passiamo dietro di esso e attraverso l’asola che si è formata.
Tiriamo bene.
Ecco il nostro primo nodo cordoncino orizzontale da sinistra.
Prendiamo ora il secondo filo annodatore e lo facciamo passare sopra il filo guida, lo passiamo dietro di esso e attraverso l’asola che si è formata.
Tiriamo bene.
Prendiamo ora nuovamente il filo annodatore e lo facciamo passare sopra il filo guida, dietro di esso e attraverso l’asola che si è formata.
Tiriamo bene.
Abbiamo formato il nostro secondo nodo cordoncino orizzontale partendo da sinistra.
Ripetiamo tutti
i precedenti passaggi fino ad esaurire tutti i fili verticali che abbiamo ancorato al filo portanodi.
Nell’esempio abbiamo utilizzato come filo guida il prolungamento del filo portanodi.
Ma il filo guida può anche essere costituito da un altro filo.
Per esempio può essere il primo filo (da destra o da sinistra, dipende da dove intendiamo iniziare la sequenza dei nodi verticali) dei fili ancorati al filo portanodi.
In questo caso, ancorando lo stesso numero di fili, ci ritroveremo un nodo cordoncino orizzontale in meno.
Oppure possiamo aggiungere il filo guida aggiungendolo dall’esterno senza quindi utilizzare il prolungamento dei fili portanodi.
Barrette Orizzontali
Avviare un multiplo di 8 fili.
Eseguire la doppia barretta obliqua di nodo cordoncino da sinistra verso destra.
Così si forma il primo petalo.
Per l’altro petalo fare la doppia barretta obliqua da destra verso sinistra. Si crea così la parte superiore del fiore.
Unire al centro incrociando i fili portanodi tenendo il destro sopra il sinistro e con questo fare un nodo cordoncino.
Per la seconda parte del fiore fare altri due petali nella direzione opposta a quello che sta sopra utilizzando i due fili portanodi incrociati in precedenza come portanodi dei nuovi petali.
Barrette Oblique
Tendere il filo portanodi sopra agli altri fili tenendolo inclinato verso il basso di circa 45° e fare dei nodi cordoncino.
Puntare uno spillo accanto all’ultimo nodo eseguito e girandogli intorno il filo portanodi
Invertire la direzione per fare un’altra barretta
Barrette Verticali
Il filo annodatore è il primo filo del gruppo, gli altri sono fili portanodi.
Fare un nodo cordoncino da sinistra verso destra su ogni filo che va verso il basso
Rombi a Cordoncino
Avviare 10 fili.
Prendere i due fili centrali, incrociarli tenendo il destro sopra il sinistro e fare un nodo cordoncino.
Questi due fili diventano ora i due fili portanodi delle barrette oblique.
Fare una barretta obliqua verso sinistra ed una verso destra, puntare uno spillo accanto all’ultimo nodo cordoncino e girandogli intorno ritornare verso il centro.
Per collegare le due barrette di nodi cordoncino incrociare i rispettivi fili potranodi tenendo il filo destro sopra il sinistro e con questo fare un nodo cordoncino.
Doppia barretta obliqua di nodo cordoncino
Tendere il filo portanodi sopra agli altri fili, tenendolo inclinato verso il basso di 45° gradi e fare una serie di nodi cordoncino.
Per fare la seconda riga prendere il primo filo annodatore che ora diventa portanodi e allinearlo immediatamente sotto la prima riga e fare un’altra riga di nodi cordoncino con tutti i fili compreso al portanodi della riga precedente che diventa l’ultimo annodatore,
Puntare uno spillo davanti il portanodi e invertire la direzione del portanodi per fare un altro gruppo di barrette.
Fiore a due barrette
Avviare un multiplo di 8 fili.
Eseguire la doppia barretta obliqua di nodo cordoncino da sinistra verso destra.
Così si forma il primo petalo.
Per l’altro petalo fare la doppia barretta obliqua da destra verso sinistra. Si crea così la parte superiore del fiore.
Unire al centro incrociando i fili portanodi tenendo il destro sopra il sinistro e con questo fare un nodo cordoncino.
Per la seconda parte del fiore fare altri due petali nella direzione opposta a quello che sta sopra utilizzando i due fili portanodi incrociati in precedenza come portanodi dei nuovi petali.
Fiore a Petali Sagomati
Avviare un multiplo di 10 fili.
Si procede come per il fiore a due barrette.
In questo caso le barrette non vanno lavorate attaccate, ma si deve modellare la direzione del filo portanodi: per la prima barretta incurvarlo verso l’alto, per la seconda verso il basso.
Nodo Navetta
Fare un nodo semplice con il filo di sinistra passandolo sopra il destro, fare poi un altro nodo passando da sotto in su e infilarlo dentro l’asola che si è formata tra un nodo e l’altro.
Nodo Scambiato
Si forma facendo un nodo semplice una volta con il filo di sinistra e una volta con quello di destra
Nodo Piatto
Risulta essere un nodo molto usato nel macramè.
Si lavora su 4 fili ed è formato da 2 movimenti.
I 2 fili laterali si chiamano annodatori, i fili centrali sono fili portanodi
1° movimento:
Montare 4 fili; tenere fermi i 2 fili centrali tra il dito medio e l’anulare, passare l’annodatore di sinistra sotto i 2 fili centrali e sopra l’annodatore di destra, passando davanti ai portanodi.
Tirare i 2 capi per stringere il nodo.
2° movimento:
Per il secondo movimento si procede nello stesso modo del primo, però partendo con il filo di destra ed eseguendo il movimento in modo speculare al primo.
Questi 2 movimenti creano un nodo piatto.
Una serie di questi nodi forma una colonnina di nodi piatti
Nodo Piatto Alternato
Eseguire una riga di nodi piatti uno accanto all’altro.
Nella riga successiva prendere 2 fili da un nodo e 2 dall’altro e fare un nodo piatto; proseguire così per tutta la riga.
Continuare ripetendo la prima e la seconda riga.
Spirale o Torciglione
La spirale si forma facendo una serie di mezzi nodi piatti.
Ripetendo il primo movimento del nodo piatto si ottiene una spirale che si ritorce da destra verso sinistra; invece per una spirale da sinistra verso destra fare il secondo movimento del nodo piatto.
Per favorire la torsione ruotare la spirale ogni 6 o 7 movimenti assecondandola e proseguire con il movimento del nodo piatto sempre nello stesso verso
Pallino o Nodo Perla
Avviare 4 fili e lavorare 4 o 5 nodi piatti.
Infilare i 2 fili centrali (portanodi) in mezzo ai 4 fili in lavoro, sopra i nodi piatti (aiutandosi con un uncinetto), tirare per far ruotare il pallino verso l’alto e fermarlo con un nodo piatto.
Questo nodo appare in rilievo sul lavoro ed è una variante molto decorativa.
Avvolgimento
L’avvolgimento si usa per unire un gruppo di fili creando una nappina.
Raccogliere nella mano un gruppo di fili.
Con un filo supplementare formare un’asola tenendo la parte dell’anello orientata verso il basso.
Arrotolare più volte il filo supplementare attorno al gruppo di fili, passare l’estremità del filo dentro l’asola e tirare l’estremità opposta.