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Se abitate in campagna o avete spesso occasione di andarci, durante la bella stagione sarete circondati di fiori e piante; anche d’inverno potete godere della loro bellezza e tenere in casa bouquet di fiori secchi, composizioni di fiori e foglie colti nel vostro giardino o durante le passeggiate, fatti seccare e conservati con cura.
Eccovi alcuni consigli che vi permetteranno di comporre splendidi bouquet ai quali darete un tocco personale secondo i vostri gusti e il luogo a cui li destinerete.
Non tutti i fiori e le piante sono adatti per queste composizioni. La raccolta non si può fare in qualsiasi momento, ma in una stagione ben precisa, specifica per ogni pianta o fiore. Non bisogna mai raccogliere fiori o piante dopo che è piovuto o col tempo umido, né la mattina presto, quando la rugiada ricopre ancora il terreno. I fiori devono essere raccolti prima della completa fioritura, altrimenti perderanno i petali prima di diventare secchi. Le foglie devono essere colte quando sono piú belle, in autunno; raccoglietele quando cominciano a diventare rosse e gialle, senza aspettare ulteriormente, perché seccando si sbriciolerebbero. Le spighe vanno raccolte quando stanno per maturare, prima che comincino a seccarsi sullo stelo. I sempreverdi (alloro, agrifoglio, magnolia, camelia ecc.) potete raccoglierli anche d’inverno, evitando però il tempo umido.
Non raccogliete mai d’inverno piante che potrebbero aver già cominciato a marcire.
PIANTE E FIORI PER BOUQUET SECCHI
Passeremo ora rapidamente in rassegna piante e fiori coltivati o a vegetazione spontanea che vi sarà facile trovare.
Quelle del vostro giardino
Carciofo:la pianta e il fiore del carciofo sono ottimi elementi decorativi in un bouquet. Fateli seccare su un radiatore e apritene i petali uno a uno. Il fiore deve essere seccato in luogo asciutto e all’aria secca, a testa in giú.
Gelosia o cresta di gallo (fig. 60): anche secca, conserva benissimo i colori dei suoi grappoli gialli e rossi. Pannocchia » o « cresta di gallo », la raccoglierete in settembre-ottobre e la farete seccare in luogo asciutto.
Zucchetta (fig. 61): pianta rampicante i cui frutti sono molto decorativi una volta seccati. Vanno raccolti alla fine dell’estate e fatti seccare vicino a una fonte di calore asciutto.
Sempreviva (fig. 62): molto diffusa, è la sola che, anche se raccolta in boccio, si apre essiccandosi. Ne esistono molte varietà: la piú comune è la sempreviva brattea che presenta una vasta gamma di colori. Raccolta alla fine dell’estate, bisogna farla essiccare in luogo asciutto. Delphinium (fig. 63): fiorisce due volte l’anno; coglietelo al momento della seconda fioritura, in settembre. I suoi grappoli presentano graziose sfumature dal malva al violetto cupo. Non aspettate troppo a raccoglierlo, perché essiccando in luogo asciutto i colori così vivi rlschiano di sbiadire.
Gypsophila (fig. 64): entra benissimo in una composizione secca. Raccoglietela d’estate e fatela seccare in luogo asciutto.
Lavanda (fig. 65): raccoglietela per il profumo e la bellezza dei suoi fiori, il cui colore bleu-violetto si mantiene a lungo dopo l’essiccazione. Raccolta in estate, fatela essiccare in luogo asciutto.
Lunaria (fig. 66): la sua essiccazione avviene anche sullo stelo. I grappoli di capsule circolari e piatte racchiudono una membrana trasparente che dà al bouquet un aspetto diafano. Ma per ottenere questo effetto dovrete togliere capsule e semi e conservare solo la preziosa membrana.
Nigella (fig. 67): va raccolta in estate; i suoi fiori bianchi e bleu essiccano molto bene in luogo asciutto.
Alchechengio (fig. 68): ha frutti arancione, quasi traslucidi, molto decorativi. Va colta alla fine dell’estate.
Il fiore di cipolla (fig. 69), il fiore d’aglio e quello di porro, al momento dei semi, hanno un aspetto splendido. Tagliateli e fateli essiccare quando restano solo i semi.
Fiori, erbe e spighe selvatiche
Erica (fig. 70): coglietela in estate, autunno o inverno. Potrete conservarla a lungo se la coglierete con tempo asciutto. I suoi fiori, secondo la specie, hanno colori molto differenti e resistenti.
Carota selvatica (fig. 71): presenta larghe e superbe ombrelle su alti steli. Risulta essere molto decorativa e particolarmente adatta alle composizioni secche.
Cardo (fig.72): secondo la regione in cui abitate, ne troverete di misura e colore differenti. Alcuni, i cardi bleu, sono molto apprezzati per gli steli rigidi che possono servire da sostegno del bouquet. Avena (fig. 73): va colta verso la fine dell’estate e fatta essiccare in luogo asciutto.
Briza (fig. 74): ha graziosi bottoncini gialli e, come l’avena, è molto decorativa; va raccolta all’inizio dell’estate.
Coda di lepre (fig. 75): va raccolta in estate e fatta seccare in luogo asciutto. Mais: da solo costituisce un vero e proprio bouquet. Coglietelo in settembre e fatelo seccare in luogo asciutto.
Le foglie del bosco
In autunno il bosco è splendido. Piante e foglie hanno colori luminosissimi, colori che si possono conservare a lungo. E impossibile menzionare qui tutte le piante, per cui ne privilegeremo alcune: il faggio purpureo o dorato, la quercia, l’acero, la cineraria marittima, il castagno, il pruno, l’eucalipto (sia per le foglie che per i frutti), il cipresso dai rami colmi di frutti, tutte le varietà del tiglio. La maggior parte delle foglie si possono conservare con la glicerina. Le felci devono essere colte prima che ingialliscano e richiedono un trattamento particolare che spiegheremo piú avanti.
E non dimentichiamo gli amenti, che coglierete in primavera sui rami dei noccioli, dei castagni, dei salici: annunciano iI prossimo dischiudersi dei fiori e vi faranno attendere con minore impazienza la bella stagione.
Come far essiccare e conservare fiori e piante
Intanto, perché farli seccare? Per eliminare l’acqua che li ha fatti vivere ma che rischia di farli ammuffire e marcire con le migliaia di microscopici funghi e batteri che vivono in un ambiente umido.
Bisogna dunque eliminare l’acqua, e per questo esistono molti mezzi a seconda dei fiori e delle piante.
Prima di farla essiccare, togliete alla pianta i fiori appassiti, i rami superflui, come se confezionaste un bouquet di fiori freschi; tagliate gli steli a una buona lunghezza.
Essiccazione con aria secca
E il metodo piú semplice, adatto per la maggior parte dei fiori, delle spighe e dei frutti su rami.
Il granaio è il luogo ideale per l’essiccazione di piante e fiori, poiché è ben asciutto, senza correnti d’aria e buio: tre condizioni essenziali per una buona riuscita. Una volta colti i fiori, fate dei mazzetti ripuliti delle foglie superflue legandoli con un filo di rafia (fig. 76). Potete avvolgere ogni mazzetto in un foglio di giornale, senza però chiuderlo sui fiori, per proteggerlo dalla polvere. I mazzetti vanno appesi a testa in giú a una trave del granaio, usando l’estremità del filo di rafia che formerà un cappio. Nella trave piantate una fila di chiodi ben distanziati in modo che i mazzetti non si tocchino e restino ad almeno mezzo metro dal soffitto. Non posate mai in terra i fiori che volete essiccare perché i topi ne sono ghiotti e rischiate di trovare poi rosicchiata la vostra preziosa raccolta. E difficile indicare tempi precisi per l’essiccazione, poiché dipendono dal tipo di pianta, dal periodo in cui è stata effettuata la raccolta e dalle condizioni atmosferiche in cui avviene l’essiccazione. Se l’atmosfera è umida, i fiori essiccheranno piú lentamente (l’aria è satura d’acqua). In linea generale, un fiore messo a essiccare in estate è pronto in autunno. Alcune varietà (coda di lepre, graminacee) essiccano meglio in posizione verticale; le porrete dunque a seccare in una bottiglia. Gli steli resteranno meno rigidi di quelli appesi a testa in giú e vi serviranno in seguito a rendere piú morbide le vostre composizioni.
Se le travi sono difficilmente accessibili, tendete una rete tra due casse o due tavoli, a un metro buono dal pavimento, sempre per proteggere dai topi. Sulla rete poserete, senza ammassarli, i fiori e le foglie. Ricordate di dare un’occhiata di tanto in tanto ai vostri bouquet, poiché qualcuno può ammuffire se è stato raccolto con tempo umido.
Essiccazione col ferro da stiro
Questo metodo è particolarmente indicato per le foglie e le felci. Ci vuole molta pazienza per ripassare col ferro appena tiepido le foglie una per una. Si può anche essiccare le foglie mettendole tra due fogli di giornali vecchi (poiché l’inchiostro deve essere completamente secco) sui quali collocherete dei pesi, per esempio dei dizionari. Aspettate tre o quattro settimane prima di togliere i pesi.
Conservazione con la glicerina
Questo metodo si usa solo per le foglie caduche. Dopo aver essiccato le foglie col ferro o con il sistema dei pesi, immergetene gli steli – dopo averli frantumati leggermente con un martello (fig. 78), magari ricoperto con uno straccio – in un recipiente con due terzi d’acqua e uno di glicerina; l’acqua deve essere tiepida. La glicerina salirà lungo i canali della linfa. Quando qualche goccia apparirà alla punta delle foglie (da 5 a 15 giorni dopo), per mantenere la glicerina nei canali tagliate uno o due centimetri di gambo e immergetelo nella ceralacca o nella paraffina calda. Sospendete quindi le foglie a testa in giú in luogo asciutto e al buio per due settimane abbondanti.
Conservazione con essiccativo
Questo metodo è ottimo per le clematidi, le semprevive, le iris, i garofani, le rose ecc., poiché conserva meravigliosamente i colori. In una scatola mettete uno strato di borace o di silice, posate un fiore con i petali sulla polvere, o sui cristalli, versate un po’ di borace odi cristalli di silice, quindi ponete un altro fiore e cosí via. I fiori devono essere isolati gli uni agli altri da un po’ di polvere o di cristalli. Ricoprite infine con uno spesso strato dell’uno o dell’altro materiale, chiudete la scatola e ponetela in luogo caldo e asciutto. Lasciate cosí per parecchi giorni, ma non dimenticatevene perché i fiori rischiano di sbriciolarsi.
Pulizia e confezione del bouquet
Quando fiori e piante sono essiccati, togliete loro tutti i rametti, le foglie e i petali un po’ rovinati. Alcune piante richiedono una preparazione particolare, come la lunaria, alla quale vanno tolte le due capsule esterne e i semi. Le semprevive e alcuni tipi di cardo vanno ripuliti delle foglie; le spighe e le ombrelle dei grani delle spighe troppo mature. Lo stelo del mais deve essere tagliato al livello della pannocchia, troppo pesante per essere retta. Con le foglie che la circondano formate un fiore attorno alla pannocchia. Con un coltello appuntito, fate un taglio profondo 2 o 3 cm (fig. 79) e fissate al suo interno, con adesivo o colla da legno, uno stelo di rosa, un bambu sottile
oppure un bastoncino di legno lungo circa 30 cm (fig. 80) secondo la composizione che avete ideato.
Alcune piante dallo stelo fragile hanno bisogno di essere rette allo stesso modo da un sottile filo metallico: potete trovarne dai fioristi o farlo da voi usando filo di ottone piuttosto rigido. Cosi le sempre vive e alcuni tipi di cardo avranno il gambo sostituito con un filo di ferro inserito alla base del fiore (fig. 81). Alcune graminacee e gli amenti devono essere riuniti a gruppi per presentare un volume maggiore e avere una migliore tenuta. Per fare ciò tagliate i gambi delle gramlnacee, degli amenti ecc. alla medesima lunghezza con forbici da giardiniere, prendete un bastoncino di legno e mettetelo al centro del mazzetto, quindi legate gli steli avvolgendoli dall’alto in basso con filo di ottone. Ricoprite poi il filo antiestetico con nastro di tela adesiva o con guttaperca.
Anche i papaveri possono essere rinforzati facendo passare uno stelo di ottone all’interno di uno stelo cavo per 4 o 5 cm (fig. 83). Applicate quindi un nastro di tela adesiva marrone o guttaperca tutt’intorno allo stelo di ottone.
Le noci devono essere forate da una parte all’altra con un succhiello o una punta sottile fissata a un trapano elettrico, quindi sostenute da un filo di ottone rigido. Secondo il bouquet che volete preparare, potete infilare una o piú noci sul medesimo stelo.
Le pigne, pure gradevoli elementi decorativi, possono essere sostenute circondando le scaglie con un filo di ottone morbido. Piú pigne possono essere sostenute in questo modo, quindi raggruppate a formare un bouquet intorno a un filo di ottone rigido (fig. 84).
Essiccazione di un bouquet già fatto
Se fate un bouquet di fiori freschi (fiori di campo, facili da disidratare) che vi piace molto e desiderate conservarlo, togliete l’acqua dal vaso e sostituitela con una miscela di acqua e glicerina (due terzi di glicerina e un terzo d’acqua). Ponete il bouquet in luogo asciutto e aerato. Quando la miscela è stata assorbita, togliete i fiori e le foglie eventualmente rovinati; aggiungete, se ce n’è bisogno, qualche elemento secco. In questo modo potete conservare il bouquet fino a primavera.
La verniciatura
Potete verniciare o laccare (con lacca da capelli) le piante che presentano un aspetto vellutato: amenti, canne palustri, cuori di cardi e di carciofo ecc., ma senza esagerare e lasciando l’aspetto vellutato che costituisce la caratteristica piacevole di queste piante (fig. 85). A nostro giudizio è meglio non colorare i bouquet con coloranti chimici, perché di solito i colori vengono poco naturali: la bel
lezza di un bouquet di fiori secchi è nel riflesso della natura. La sola alterazione che non snatura completamente una pianta è, forse, quella di schiarirne o renderne piú luminosi i colori con acqua ossigenata o candeggina. Il tempo di immersione nell’acqua ossigenata o nella candeggina pura varia da da 5 mlnuti a 3 giorni secondo le speci trattate; sarete voi a decidere quando il bagno può terminare; ma non dimenticate che un bagno troppo prolungato può bruciare la pianta.
Bouquet in vaso
La scelta del vaso è importante. Potete utilizzare numerosi recipienti, tutti quelli che perdono acqua, sono incrinati ecc. Per fiori e piante di grandi dimensioni bisogna utilizzare ovviamente vasi grandi. Per quelli piccoli, coppe, piatti poco profondi ecc. Per mantenere ritti i fiori si possono mettere supporti di ferro, vetro, plastica, , argilla, gesso ecc.
ll vaso, spesso, dovrà essere riempito di sabbia, ghiaia o di qualche materiale pesante per compensare il peso dell’acqua usata con i fiori freschi.
Comporrete il bouquet come se si trattasse di fiori freschi, in maniera sempilce oppure ricercata a seconda dei vostri
gusti (fig. 86).
Bouquet senza vaso
Vanno posti su supporti visibili di vario genere (rami d’albero, radici — fig. 87), o invisibili (rete sottile per una ghirlanda —fig. 88), su un sacco di tela a forma rotonda riempito con fibre vegetali o ritagli di gomma sintetica per formare un globo che poi verrà sospeso (fig. 89), ecc.
I diversi elementi della composizione verranno fissati con sottili fili di ottone, colla da legno, puntine da disegno, spilli o fili di nylon.