In questa guida spieghiamo come costruire uno slittino fai da te.
Non è necessario essere in montagna né ci vogliono metri di neve per godersi lo slittino con gli amici. Da primordiale mezzo di trasporto, in un’età che ancora non conosceva la ruota, a strumento di divertimento: il passo è lungo, ma logico nella configurazione creativa dei bambini che riflettono nel loro rapido progresso la lenta evoluzione dell’uomo. Lo slittino risponde a una serie di necessità: quella di spostarsi riducendo la fatica, o semplicemente quella di sfruttare un dono di natura quale è la neve. Non c’è bisogno di spettacolari discese: anche un tranquillo viale cittadino ammantato di bianco costituisce teatro più che valido per una serie di giochi con lo slittino. Due bambini che si trainano a turno, o coppie di bambini che allo stesso modo fanno a gara, quasi si trattasse di cavalli con i loro cavalieri, sono spettacolo abituale quando c’è neve. Uno slittino è felicità. E poiché costruirlo è un’operazione piuttosto semplice, ci vuole molto poco per fare felici i vostri figli.
La tecnica di costruzione è pressoché a senso unico. Ci possono essere varianti, ma solo di carattere superficiale, poiché uno slittino è essenzialmente costituito da due pattini e da barre di raccordo. Le dimensioni, come per numerosi altri giocattoli che abbiamo esaminato, possono variare secondo le più svariate esigenze. Lo slittino per un bambino piccolo sarà certamente di dimensioni ridotte rispetto a quello di un ragazzotto più grandicello, e ancora la forma cambierà se lo slittino è a uno o a due posti.
Il nostro slittino, quello di cui trattiamo nei due disegni, è di dimensioni medio-piccole. È lungo circa 60 cm e largo una trentina.
Ecco, comunque, come procedere alla costruzione.
Prendere due assi di legno che misurino 60 x 15 cm e con uno spessore di 2 cm. Segarle entrambe allo stesso modo, dopo averle appoggiate sul banco di lavoro, come indicato nel primo disegno. Servendosi di una lima da legno smussare gli angoli della parte anteriore, senza peraltro arrotondare troppo la superficie che verrà a diretto contatto con la neve. Si tratta ora di costruire le barre di raccordo. Prendere un’asse di legno lunga un paio di metri e larga 6-7 cm (spessore sempre 2 cm). Tagliarla in segmenti di circa 32 cm. Poggiando uno dei due pattini sul lato, appoggiargli una barra in posizione verticale a circa due o tre centimetri dal fondo. Fissare con due chiodi lunghi 3 cm. Ripetere l’operazione con un’altra barra a circa 5-6 cm dalla « prua » dello slittino. A questo punto rimettere la costruzione in posizione orizzontale, appoggiando le estremità libere delle barre sul secondo pattino. Inchiodare anche da questa parte come era stato fatto dall’altra. Questa è la struttura di base, su cui sarà più facile lavorare. Procedere, con due chiodi per parte, ad applicare le altre barre. È consigliabile, come indica il disegno, disporre le quattro barre rimanenti a circa 2-3 cm l’una dall’altra, partendo dal fondo della slitta. In questo modo rimarrà uno spazio più ampio fra la prima e la seconda barra: spazio che consentirà ai piccoli piloti di poggiare i piedi durante le loro avventurose volate.
Per evitare che i due pattini vadano a sghimbescio sotto il peso e le sollecitazioni, è opportuno fissarli maggiormente alle barre di raccordo. Si può facilmente provvedere a questa necessità con raccordi d’acciaio. In qualsiasi negozio di ferramenta si possono acquistare verghe di ferro larghe circa 2 cm, spesse 2-3 mm e della lunghezza voluta. Si proceda poi a piegarle, con morsetto, pinze e martello, secondo lo schema che indica il nostro disegno. Fissarla quindi con due viti ad ognuno dei pattini e, nella parte superiore, con quattro viti alla barra corrispondente (si consigliano, partendo dal davanti, la seconda e la penultima).
Poiché il legno, si sa, non scorrerebbe bene sulla neve, e comunque ci sarebbe il pericolo di rovinare lo slittino al primo urto contro un sasso o un gradino, è opportuno provvedere i due pattini con listelli di ferro. Misurate con esattezza la lunghezza dalla prua alla fine della slitta e procuratevi quindi due listelli d’acciaio di quella misura, larghi almeno 1 cm. Se non vi è agevole trovare nei negozi questo tipo di listelli metallici, potete facilmente ottenerli da qualsiasi spedizioniere: un tipo analogo di nastro d’acciaio, infatti, viene usato per « legare » le casse di legno prima della loro spedizione. State bene attenti, tuttavia, che il nastro d’acciaio sia perfettamente liscio. Se non lo fosse, dovete rimetterlo a posto con incudine e martello (o, a casa, con un martello e una gran lastra di pietra) prima del montaggio. A questo punto, capovolgere lo slittino e fissare la striscia con una serie di chiodi lungo la base dei pattini. I chiodi devono essere, ovviamente, all’inizio e alla fine del pattino, ma è importante che non siano completamente affondati. Questo perché si dovranno poi togliere uno per uno. Sotto le sollecitazioni cui saranno sottoposti, infatti, i nastri d’acciaio potrebbero tendere a staccarsi, sfilando i chiodi dal legno dei pattini. Occorre prevenire questo tipo d’incidente. Per questo, dicevamo, si tolgono i chiodi. Non tutti, appena infissi, ma uno alla volta. La loro punta è servita a perforare l’acciaio e a segnare una traccia nel legno. In quel foro e in quella traccia può essere facilmente inserita una vite, che verrà poi avvitata fino all’occupazione completa della sede. Dopo la prima vite, si proceda in modo analogo per la seconda, la terza e cosi via. Attenzione: i nastri devono essere ben tesi, senza ondulazioni. Terminata l’operazione su un pattino, si affronti l’altro, con lo stesso tipo di lavoro.
La struttura della slitta è, a questo punto, praticamente ultimata. Occorrono gli ultimi ritocchi. Occorre, per esempio, la fune cui aggrapparsi durante le discese più spericolate. Può essere fissata in due posizioni. La prima è, come indica il dettaglio del nostro disegno, nella barra anteriore di raccordo, mediante due fori sufficienti a far passare la fune, che viene bloccata ad entrambe le estremità da un nodo. L’altra posizione, meno adatta come « volante » durante una discesa ma indiscutibilmente più robusta se la slitta è destinata all’uso « cittadino » di essere trainata, consiste nel praticare due fori nella parte anteriore dei pattini, in alto. Da questa posizione può essere afferrata sia da chi è sulla slitta, sia da chi la sta trainando, con il vantaggio che in quest’ultimo caso anche un improvviso strattone non riesce ad allentare la barra o addirittura a spezzarla. La slitta è, a tutti gli effetti, pronta ad entrare in azione. È consigliabile, tuttavia, affrontare due altre operazioni: la prima consiste nel ripassare tutte le parti di legno con un foglio di cartavetro, per eliminare totalmente le eventuali schegge che potrebbero infilarsi non nelle mani e nelle gambe (ben coperte d’inverno), ma nei vestiti.
Per proteggere lo slittino dalla neve, ed evitare che il legno marcisca, è opportuno inoltre rivestire lo slittino con un paio di mani di flatting. Operazione che, detto per inciso, sarebbe bene ripetere periodicamente, almeno una volta all’anno. Quando, dopo un certo uso, le strisce d’acciaio sotto i pattini tendono a consumarsi o addirittura si spezzano, è necessario sostituirle. Si eseguano in questo caso le operazioni già indicate per il loro montaggio originale, avendo però l’accortezza di usare viti leggermente più lunghe, in modo che « mordano » meglio nel legno.